Saipem: Caio in uscita, Puliti nominato nuovo ad. Per l’ex ceo buonuscita da 3,3 mln - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

2' di lettura

Francesco Caio, ad di Saipem, lascia la società e al suo posto viene nominato nuovo ceo l’attuale dg Alessandro Puliti. La notizia di un’uscita del numero uno era nell’aria da settimane ed è stata ufficializzata stamane prima dell’apertura di Borsa. «Il cda unanimemente ringrazia Francesco Caio per il lavoro svolto in un contesto complesso - si legge nel comunicato diffuso da Saipem -, riconoscendogli l'impegno nell'attuare i necessari cambiamenti strategici ed organizzativi per condurre la Società verso una nuova fase di rilancio.

Il ruolo di Caio nella backlog review

La società, si spiega nella nota, «ha altresì preso atto che Francesco Caio ha contribuito a reagire alle criticità emerse in sede della backlog review avviata dal management in relazione alle commesse acquisite negli anni scorsi, backlog review che ha evidenziato, a causa del perdurare del contesto pandemico e dell'aumento dei costi delle materie prime e della logistica, un significativo deterioramento dei margini economici a vita intera di alcuni progetti».

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Per Caio una buonuscita di 3,3 milioni di euro lordi

Caio uscirà dall’azienda portando a casa, come chiarito nella nota di Saipem, una buonuscita di 3,3 milioni di euro lordi che include 650mila euro a titolo di preavviso, 1,95 milioni quale incentivo all'esodo e 700mila euro a titolo di patto di non concorrenza e non sollecitazione. L’importo complessivo sarà erogato entro un mese dalla cessazione del rapporto di lavoro. Che si conclude senza contrasti tanto che, chiarisce sempre Saipem, le due parti si dichiarano soddisfatte della chiusura del rapporto di lavoro e non ci saranno altre rivendicazioni, ad eccezione «di quelle concernenti condotte o fatti commessi con dolo o colpa grave».

L’ingresso di Caio in Saipem nel 2018

Caio era entrato in Saipem nel 2018, nominato presidente della società. Per poi assumere, tre anni dopo la guida dell’azienda con l’uscita di scena dell’allora numero uno Stefano Cao. Una volta arrivato al timone, il manager ha provato a far ripartire l’azienda ma gli effetti della pandemia e il caro materie prime hanno finito per impattare pesantemente sui conti e su alcune commesse dell’azienda costringendo il manager a rivedere il piano strategico, presentato a fine ottobre 2021, e a presentare al mercato una significativa revisione degli obiettivi a febbraio scorso.

La revisione strategica e la nomina di Puliti a dg

Una revisione che è coincisa anche con la riorganizzazione della governance, voluta dai due azionisti di riferimento (Eni e Cdp Industria), attraverso l’ingresso nell’organico di Alessandro Puliti, allora direttore generale Natural Resources di Eni e con una esperienza molto solida nell’oil&gas. Puliti è stato così nominato dg a febbraio con ampie deleghe operative e gestionali e con l’obiettivo di affiancare Caio nel tentativo di imprimere una sterzata al corso aziendale. Sterzata che ha portato, come noto, a un piano di rafforzamento e rilancio culminato nell’aumento di capitale da 2 miliardi di euro messo in pista dalla società con l’appoggio dei due azionisti principali. Quegli stessi azionisti che hanno avallato ora la nomina di Puliti nel ruolo di ceo.

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