Powell mette le ali a Wall Street: «Fed pronta a rallentare il rialzo dei tassi già a dicembre» - Il Sole 24 ORE

E Powell spinge Wall Street, S&P e Dj di nuovo in positivo

Jerome Powell spinge gli indici a Wall Street. Il presidente della Federal Reserve ha confermato che la Banca centrale rallenterà il passo dei rialzi dei tassi d'interesse forse già a dicembre: dopo quattro rialzi di 75 punti base, ora gli analisti attendono un rialzo di 50 punti base. Il Dow Jones e lo S&P 500, prima in negativo, ora guadagnano rispettivamente lo 0,34% e lo 0,77%. Il Nasdaq, già in positivo, è ora in rialzo dell'1,42%.

Europa positiva, a Milano (+0,6%) ko Tim

La frenata oltre le attese dell’inflazione europea, che potrebbe indurre la Bce a rallentare il ritmo di rialzo dei tassi, ha inoltre contribuito nella seduta del 30 ottobre a sostenere le Borse del Vecchio Continente che chiudono tutte in territorio positivo. Nonostante il tonfo di Tim, dopo l’addio definitivo all’ipotesi di opa totalitaria da parte di Cdp, infatti, anche l’indice FTSE MIB strappa a fine seduta l'ennesimo guadagno, portando così il bilancio finale del mese di novembre a +8,64%. A Milano si distinguono Tenaris grazie al rimbalzo del petrolio e il risparmio gestito con Banca Mediolanum. Acquisti su Moncler insieme ai titoli del lusso europeo, sulla speranza che il governo cinese allenti le misure contro il Covid. Ko invece di Telecom Italia dopo la “gelata” del sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alessio Butti, che ha bollato come «una fantasia» l’idea di «parlare ancora di opa totalitaria», pur aprendo a un’opa parziale. Fuori dal listino principale soffre la Juventus Fc alla prese con il cambio al vertice societario (ma John Elkann ha assicurato che il club «non ha bisogno di capitale»).

A Piazza Affari tracollo Telecom, ancora vendite sulla Juve

A Piazza Affari, il titolo Telecom Italia, già fiaccato dai dubbi sul futuro della compagnia di tlc, come detto, è andato ko dopo che il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alessio Butti, ha bollato come «una fantasia» l’idea di «parlare ancora di opa totalitaria» sul gruppo. L’azione è scesa ai minimi da inizi novembre. Chiude in rialzo Erg dopo la buona performance della vigilia, giorno di debutto nel FTSE MIB. Moncler è invece salita insieme ai titoli del lusso europeo, sulla speranza che il governo cinese allenti le misure contro il Covid. Ad ogni modo, mentre si avvicina la fine dell’anno, gli investitori compiono piccoli aggiustamenti di portafoglio e operazioni di cabotaggio. Così sono salite anche Unicredit e Stmicroelectron. Fuori dal paniere principale, dopo un avvio tonico, hanno ripreso a scendere le Juventus Fc, dopo il burrascoso addio del consiglio di amministrazione.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Dollaro debole, risalgono i prezzi del petrolio e del gas

Il dollaro statunitense è in ribasso, con l'euro che punta verso quota 1,04. Le notizie sulla campagna di vaccinazione accelerata in Cina sono state interpretate dal mercato come un possibile segnale di allentamento della politica zero Covid da parte di Pechino. «Questa notizia è stata accolta con favore dai mercati - commentano da ActivTrades - con un aumento della propensione al rischio che dovrebbe, a livello teorico, e date le correlazioni attuali, spingere il dollaro al ribasso. Tuttavia, per ora, ogni calo del biglietto verde è stato controbilanciato da un aumento della prudenza da parte degli investitori». Sul fronte dell'energia, è in rialzo il prezzo del petrolio con i dati sulle scorte Usa dell'Api che hanno mostrato un calo delle riserve di greggio e un aumento di quelle di carburanti. L'attesa, poi, è per la nuova riunione dell'Opec+ che si terrà nel fine settimana. Il mancato accordo sul price cap a livello europeo fa ripartire le quotazioni del gas, che scambia ad Amsterdam sui 145 euro al MWh (+6,5%).

Spread in rialzo a 194 punti in chiusura, rendimento al 3,88%

Seduta in aumento per i corsi del reddito fisso sovrano scambiato sul secondario telematico Mts. Lo spread tra i BTp e Bund è in leggera risalita rispetto alla vigilia. Al closing, il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale italiano e il pari scadenza tedesco e' indicato a 194 punti dai 190 punti base del finale del 29 novembre. Il rendimento dei decennali italiani in chiusura e' al 3,88% dal 3,81% della vigilia.

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