Seduta incolore per le Borse, Milano tiene con l'oil. Spread in area 170 - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiusura poco mossa per le Borse europee che sono state frenate dal cambio di rotta di Wall Street, partita in positivo e poi passata in rosso. A Piazza Affari il Ftse Mib è salito dello 0,27%, a Francoforte il Dax40 ha chiuso piatto (-0,03%) e a Parigi il Cac40 ha guadagnato un frazionale +0,09 per cento. Gli appuntamenti chiave della giornata sono stati con la Bank of Japan, che ha lasciato invariata la sua politica monetaria, e una nuova tornata di dati Usa. In particolare, l’attenzione è stata alle vendite al dettaglio (-1,1% a dicembre, facendo leggermente peggio delle attese) e ai prezzi alla produzione, scesi a dicembre dello 0,5%, contro una previsione per un ribasso dello 0,1%. Questo dato appare confortante in ottica inflazione, quando le mosse delle banche centrali sono sempre al centro dell’interesse degli investitori. Ieri, per quanto riguarda la Bce sono emersi rumor sulla possibilità che dopo il prossimo rialzo di 50 punti base possa rallentare il ritmo. Anche se da Davos, dove è in corso il World economic forum, il governatore della Banca di Francia Villeroy de Galhau ha detto che le recenti guidance fornite dalla Bce, per nuovi rialzi di 50 punti base, restano valide. Intanto, il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha ribadito che i tassi d'interesse devono salire «al più presto» al 5% e poi seguire l'andamento dei dati macroeconomici, riconoscendo che l'economia globale è migliorata, con il rischio di una recessione in Europa che è diminuito.

Wall Street gira in negativo dopo nuova tornata di dati

Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde l’1,81% a 33.296,63 punti, il Nasdaq cede l’1,24% a 10.957,01 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,56% a 3.928,75 punti. Gli indici a Wall Street hanno invertito la rotta rispetto all'avvio, nel giorno della pubblicazione dei dati americani su prezzi alla produzione, calati più delle attese, e vendite al dettaglio, sotto le stime. In particolare, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono diminuiti dello 0,5% rispetto al mese precedente, contro attese per un ribasso dello 0,1%, mentre nel 2022, sono aumentati del 6,2%, dopo il +10% del 2021, contro attese per un +6,8%. Le vendite al dettaglio, invece, sono diminuite dell'1,1% rispetto al mese precedente a 677,1 miliardi di dollari, dopo il -0,6% di novembre e contro attese per un -1%. Le vendite totali nei 12 mesi del 2022 sono state del 9,2% superiori a quelle del 2021.

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Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Corrono i petroliferi, contrastati i finanziari

Sul fronte dei titoli, a Piazza Affari giornata di acquisti per Saipem (+7,06%) e Tenaris (+4,15%), grazie alla raccomandazione positiva degli analisti di Bank of America che, nel comparto petrolifero, scommettono nel 2023 soprattutto sui titoli dei servizi. Bene anche Bper (+3,3%) che ha fatto meglio del resto del comparto bancario. Segno opposto per Campari (-1,94%). Il deciso progresso di Asm (gruppo high tech specializzato nelle apparecchiature per la lavorazione di wafer semiconduttori) alla Borsa di Amsterdam, dove è salito del 9,8%, ha sostenuto altri titoli del comparto come St (+1,96% a Milano e +2,03% a Parigi). A Milano, in evidenza anche Iveco Group (+1,65%), Snam (+1,42%) e Interpump (+1,04%). I realizzi hanno frenato Tim (-1,42%), nel giorno in cui il consiglio di amministrazione avvierà il confronto sull'aggiornamento del piano industriale che verrà presentato a metà febbraio: sarà anche per il primo consiglio dopo le dimissioni dal board del ceo di Vivendi, primo azionista del gruppo delle telecomunicazioni. In rosso anche Amplifon (-1,49%) e Mediobanca (-1,12%), in una giornata contrastata per i finanziari: Intesa Sanpaolo -0,49%, Finecobank -0,48%, Unicredit -0,27%, Banca Mediolanum -0,16%, Azimut +0,18%, Banco Bpm +0,34% e Banca Generali +0,35%. Poco mossa Generali (+0,09%), secondo rumors di stampa la compagnia è interessata alla vendita di alcuni asset da parte dell'americana Liberty Mutual in Sud America e in Europa (Spagna, Portogallo e Irlanda).

Andamento dello spread Btp / Bund

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Spread con Bund chiude a 172 pb sui minimi da aprile 2002

Chiusura sui minimi da aprile 2022 per lo spread tra BTp e Bund che continua a restringersi sull'onda delle indiscrezioni su un rallentamento del ritmo del rialzo dei tassi Bce. Oggi, dopo un avvio poco mosso, il differenziale di rendimento tra il Bund tedesco e il BTp decennale banchmark (Isin IT0005494239) ha ripiegato fino a chiudere a 172 punti base, ai minimi da aprile 2022. In forte calo anche il rendimento BTp decennale benchmark, che chiude al 3,73% dal 3,89% del closing di ieri.

Petrolio in aumento, gas torna sopra 60 euro

Sul mercato valutario, la moneta unica passa di mano a 1,0817 dollari (1,0826 in avvio e 1,0807 ieri in chiusura), e si è riassestato lo yen dopo il calo di questa mattina sulla scia della decisione della BoJ: l'euro vale 139,068 yen (141 e 138,42), quando il dollaro/yen si attesta a 128,576 (130,1 e 128,11). Si muove in rialzo il prezzo del petrolio, grazie all'ottimismo sulla ripresa economica cinese, dopo l'allentamento delle restrizioni imposte per il Covid-19, con il contratto scadenza Marzo sul Brent a 87,57 dollari al barile (+1,92%) e quello consegna Febbraio sul Wti a 81,99 dollari (+2,26%), quando il prezzo del gas è tornato sopra 60 euro ad Amsterdam (+2,9% a 61,8 euro al megawattora).

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